L’artigianato della ceramica a Santo Stefano di Camastra si sviluppò negli anni della fondazione, sostenuto dalla domanda di laterizi determinata dalla ricostruzione ex novo del nuovo centro e favorito dalla disponibilità in loco di ottime cave di argilla.
Sul tessuto artigianale così formatosi si innestò la tradizione dei maestri maiolicari di Naso, alcuni dei quali trasferirono la loro bottega a S. Stefano per avvantaggiarsi della prossimità del nuovo centro di produzione alla domanda del mercato palermitano. Grazie a questo innesto l’artigianato di S. Stefano poté competere con quello di Caltagirone, Palermo, Trapani e Vietri nella produzione di ceramiche artistiche impiegate nella decorazione di ambienti interni ed esterni di palazzi gentilizi. Nei primi decenni di questo secolo la produzione stefanese allarga il suo raggio d'azione, raggiungendo varie regioni d'Italia e alcuni paesi dell'area mediterranea. Nel dopoguerra compie un ulteriore salto qualitativo, trovando un proprio spazio sui mercati europei e americani.
Dopo una crisi di identità negli anni '70, superata grazie a un rinnovato recupero del repertorio decorativo della tradizione, la produzione stefanese si esprime oggi a livelli notevoli, rappresentando una delle più positive realtà economiche del territorio e un modello da imitare per gli altri settori dell'artigianato tradizionale. Le botteghe di ceramica, oltre a costituire la base dell'economia del paese, conferiscono a S. Stefano la loro tipica impronta anche dal punto di vista estetico, avendo trasformato la strada principale in una variopinta esposizione permanente della produzione locale.
La Rete del Gusto e dell'Ospitalità nel Bio Distretto Nebrodi-Messina è stata creata dalla F.A.S. - Federazione Agricoltori Siciliani.
Riunisce le più importanti aziende che operano nel settore del turismo, dell'ospitalità, della ristorazione, delle produzioni tipiche agricole ed artigianali.